In una corsa a tappe che si rispetti ci sono sempre alcune frazioni che è difficile catalogare, che non si sa se possono essere affare per le velociste o magari per le scalatrici. E su questa incertezza sguazzano le attaccanti, quelle atlete che sanno difendersi su tutti i terreni e che, se si presenta l’opportunità, non hanno paura a muoversi da lontano.

Al Giro d’Italia Women 2026 abbiamo contato 3 chances per le fuggitive. La prima potrebbe arrivare nella Tappa 3, che porterà il gruppo da Bibione a Buja, in Friuli. Dopo due probabili volate nelle prime due tappe, non è da escludere che possa succedere lo stesso anche a Buja, ma stavolta c’è un ostacolo non banale sulla strada delle ragazze. A circa 17 km dall’arrivo, infatti, andrà affrontato lo strappo di Montenars (3a cat.), lungo in totale 3 km, ma arduo solo nella seconda parte, quando le pendenze saranno costantemente in doppia cifra. Per le squadre potrebbe risultare difficile tenere la corsa chiusa, così come per le velociste resistere in gruppo, pertanto qualcuna proverà senz’altro a muoversi. Oltre alla vittoria di tappa, inoltre, in palio potrebbe esserci anche la Maglia Rosa, quindi la bagarre è assicurata.

Dopo le due tappe di montagna che porteranno alla scoperto le donne di classifica e la volata di Brescello, per le attaccanti ci sarà quasi sicuramente spazio nella Tappa 7, la più lunga del Giro Women coi suoi 165 km, da Sorbolo Mezzani a Salice Terme. Nonostante i primi 120 km siano totalmente pianeggianti, il finale è tutto da interpretare, perché ci sono le salite di Pietramagna (3a cat.), piuttosto lunga ma molto pedalabile, e poi con quella verso il Castello di Oramala (3a cat., 4,5 km al 7,4%), che invece potrebbe essere il punto cruciale della tappa. All’arrivo mancheranno 24 km ma, col Colle delle Finestre che attende le ragazze il giorno dopo, sembra alquanto probabile che chi proverà a muoversi, soprattutto se lontano in classifica, possa avere il via libera dalle big.

E poi c’è la frazione finale, l’anello di Saluzzo che è tutto tranne che una passerella. Per le donne di classifica le salite sembrano un po’ troppo lontano dal traguardo, ma per chi vorrà provare a vincere la tappa c’è tutto lo spazio per provare a inventarsi qualcosa. Nei 2200 metri di dislivello complessivi da affrontare, prima andrà affrontata la difficilissima scalata di Montoso (1a cat., 9,1 km al 9,2%), posta però a 88 km dall’arrivo, dopodiché ci saranno le salite di Colletta di Paesana (3a cat.) e Colletta di Brondello (2a cat. 4,6 km al 7,8%), con quest’ultima da superare a 35 km dal traguardo. Chi sarà rimasta delusa dal suo Giro Women, avrà sulle strade piemontesi la possibilità di tornare a casa con un bel ricordo.

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