Annemiek van Vleuten ha sempre avvertito un’attrazione speciale per l’Italia e per il ciclismo del Bel Paese. La fenomenale ciclista di Wageningen (Paesi Bassi), che questo mercoledì 8 ottobre compie 43 anni, ha trascorso lunghi periodi di ritiro a Livigno, preparando in altura i suoi grandi obiettivi, quando la sua sorprendente trasformazione – da ciclista soltanto ‘all-around’ a divoratrice di Grandi Giri – la spinse a crescere e a cercare un ulteriore passo in avanti.
La caduta rimediata ai Giochi di Rio 2016 fu per ‘Miek’, come la chiamavano le sue compagne in Movistar negli ultimi tre anni da professionista in Spagna, una catarsi nella sua carriera. Sebbene fosse rimasta ferma per un lungo periodo, l’olandese confermò in quella gara che in salita non c’era nessuna capace di contrastarla. Fu allora che Van Vleuten, approdata inaspettatamente al ciclismo nel 2008 a 26 anni, con una laurea in Scienze Animali già ottenuta, iniziò a lavorare su aspetti che oggi ci sembrano normali ma che allora lo erano meno: la preparazione tecnica, la nutrizione, la cura estrema di ogni dettaglio.
Fu lì che Annemiek iniziò ad ampliare i suoi domini ed usare il pugno di ferro per imporsi come imperatrice del gruppo. Campionessa del mondo a cronometro nei due anni successivi (2017 e 2018), si affidò a una squadra con sede e staff in larga parte italiano, la Mitchelton-Scott, con la quale conquistò per 4 volte il Giro d’Italia Women, nel 2018, 2019 e – già con i colori della squadra di Telefónica – nel 2022 e 2023. Sarebbero potuti essere cinque, se non fosse stato per quella maledetta caduta nell’edizione 2020, in cui si fratturò la mano mentre era leader, e che condizionò anche la sua prestazione al Mondiale di Imola, dove difendeva il titolo ottenuto nello Yorkshire con niente meno che 105 km di attacco in solitaria. Un chilometro in più di quanto Tadej Pogačar, per alcuni il miglior ciclista (maschile) della storia, ha firmato poche settimane fa in Ruanda.
Perché di queste imprese si nutre anche la carriera di Van Vleuten, basata su una frase che coniò anni fa e che oggi ispira più di una generazione di cicliste olandesi e non solo. “Accept, Adapt, Move On”. “Accetta le avversità, adattati al nuovo contesto e vai avanti”. Con questo caposaldo bene in testa superò qualsiasi difficoltà negli anni seguenti e ottenne alcuni dei successi più straordinari: i due ultimi Giri consecutivi con la Movistar o quella che lei stessa considera la sua miglior vittoria, il Mondiale di Wollongong 2022, al quale si presentò con un altro infortunio – una frattura a un gomito, procurata quattro giorni prima nella staffetta mista a squadre – e dal quale uscì vestita d’iride per l’ultimo anno della sua memorabile carriera (104 successi complessivamente).
La Strade Bianche Women Elite – che conquistò nel 2019 e 2020, entrambe in maniera brillante – ha visto ugualmente la miglior versione di un’atleta inflessibile nei suoi approcci, generosa con rivali e compagne e con un’aura da ciclista di altri tempi. Una vera dama del ciclismo che in Italia si è fatta rispettare e venerare. Buon compleanno, Annemiek van Vleuten!