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    Giro d’Italia Women 2026, dalla Romagna a Saluzzo c’è da divertirsi

    27/11/2025

    Il filo rosa che unisce l’Italia nel mese di maggio quest’anno si prolungherà per un’altra settimana. Subito dopo il Giro d’Italia 2026, infatti, andrà in scena il Giro d’Italia Women 2026, che cambia collocazione e si svolgerà dal 30 maggio al 7 giugno, raddoppiando quindi l’appuntamento nel weekend finale della corsa maschile.

     

    Mentre gli uomini saranno impegnati nella tappa di Piancavallo, prima, e poi con la passerella finale di Roma, le donne avranno già cominciato la 37ª edizione del Giro Women, che coinvolgerà 7 Regioni italiane: Emilia – Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Lombardia e Piemonte.

    Prime pedalate sulla costa adriatica

    La Grande Partenza è in Emilia-Romagna, lungo la riviera romagnola, da Cesenatico a Ravenna, con una frazione completamente pianeggiante e perfetta per le velociste. Nel finale è previsto un circuito di circa 23 km, per un totale di tre passaggi sotto il traguardo.

     

    Anche la seconda tappa si concluderà a pochi passi dalla costa adriatica e sarà appannaggio delle donne più veloci. Stavolta, però, siamo in Veneto e si partirà dall’H-Farm di Roncade – un polo di innovazione e formazione che unisce startup, education e progetti digitali in un unico ecosistema – per arrivare a Caorle. L’unica difficoltà è rappresentata dall’ormai celebre Muro di Ca’ del Poggio (4a cat., 1,2 km al 12,2%), che verrà però affrontato a 90 km dall’arrivo e sarà utile più che altro ad assegnare la prima Maglia Azzurra di miglior scalatrice. Il tour per le spiagge adriatiche continua anche nella Tappa 3, che scatterà da Bibione per concludersi in Friuli, a Buja, casa di Jonathan Milan e Alessandro De Marchi. Qui cominceranno a vedersi le prime difficoltà, perché a 17 km dall’arrivo andrà affrontato lo strappo di Montenars (3a cat.), lungo 3 km e con le ultime centinaia di metri costantemente in doppia cifra come pendenza media.

    Non mancano le Dolomiti

    La prima grande spallata alla classifica generale arriverà però nella Tappa 4, la cronometro Belluno – Nevegal di 12,7 km. Non siamo distanti dal poterla definire una cronoscalata, perché se è vero che i primi 5,3 km sono in falsopiano, gli altri 7,5 salgono costantemente e 4,5 dei quali sono sempre in doppia cifra. Un ulteriore assestamento arriverà il giorno seguente, nella Longarone – Santo Stefano di Cadore nel bel mezzo delle Dolomiti. Le ragazze dovranno affrontare il Passo Tre Croci (1a cat., 7,8 km al 7,5%), il Passo Sant’Antonio (2a cat., 7,6 km all’8,3%) e poi due volte l’arcigna salita verso Costalissoio (3a cat., 2,7 km al 10%), con un primo passaggio sotto il traguardo tra le due ascese. Al termine dell’ultima scalata mancheranno poco più di 12 km all’arrivo ma, in generale, le ultime tre salite sono racchiuse negli ultimi 50 km, quindi è lecito attendersi grande selezione.

     

    Dopo due giornate intense si torna a respirare nella Tappa 6, la Ala – Brescello che parte dal Trentino, attraversa Veneto e Lombardia, e termina in Emilia. Nessun GPM previsto, quindi le velociste torneranno a sfidarsi sul traguardo a suon di watt. È invece tutta da interpretare la Tappa 7, la più lunga del Giro d’Italia Women 2026 coi suoi 165 km, che porterà il gruppo da Sorbolo Mezzani a Salice Terme, in Lombardia. La corsa si infiamma negli ultimi 40 km, prima con la salita pedalabile di Pietramagna (3a cat.) e poi con quella verso il Castello di Oramala (3a cat., 4,5 km al 7,4%), da superare a 24 km dall’arrivo e perfetta per chi vorrà provarci da lontano.

    Giro d’Italia Women 2026, la tappa regina col Colle delle Finestre

    Il piatto forte arriva però il penultimo giorno, quando le ragazze, nella tappa che va da Rivoli a Sestriere, si troveranno di fronte per la prima volta nella storia della corsa il Colle delle Finestre, Cima Alfonsina Strada di questa edizione coi suoi 2178 metri di altitudine. La salita misura 18,5 km e ha una pendenza media del 9,2%, con gli ultimi 8 km sterrati. Qualche mese fa abbiamo visto Simon Yates ribaltare il Giro proprio su questa leggendaria ascesa, quindi tutto può succedere. L’arrivo, come tradizione, è posto al Sestrière (3a cat.,16,2 km al 3,8%), facile ma micidiale con il Finestre sulle gambe.

     

    A questo punto la corsa sarà pressoché decisa, ma non ci si potrà rilassare del tutto perché l’epilogo non è proprio una passerella. Partenza e arrivo saranno a Saluzzo, ma in mezzo ci sono 2200 metri di dislivello: prima andrà affrontata la difficilissima scalata di Montoso (1a cat., 9,1 km al 9,2%), che però è piuttosto lontana dal traguardo, dopodiché ci saranno le salite di Colletta di Paesana (3a cat.) e Colletta di Brondello (2a cat. 4,6 km al 7,8%), con quest’ultima da superare a 35 km dal traguardo. Se i distacchi dovessero ancora essere ridotti allora ci potrebbe essere spazio per provare a mettere in difficoltà le avversarie.

     

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