Bergamo
Panoramica
Quando si pensa a Bergamo il pensiero corre alla parte più alta, iconica e anche la più antica dell’abitato: Città Alta. Ai suoi piedi è cresciuta la città moderna e operosa che tutti conoscono. Bergamo, che in molti chiamano «Città dei Mille» per via del cospicuo numero di volontari bergamaschi che presero parte alla spedizione guidata da Giuseppe Garibaldi, si trova in territorio pedemontano, laddove l’alta pianura lascia spazio ai primi colli delle Prealpi Bergamasche. Proprio qui nasce l’abitato insediato a metà strada tra i fiumi Brembo e Serio che scendono dalle due principali valli della provincia: rispettivamente la Val Brembana e la Val Seriana.
Gastronomia
La città di Bergamo è un piccolo gioiello caratterizzato da molte eccellenze. Oltre alla storia e all’arte, la città può essere vissuta anche per il piacere del palato: una lunga tradizione enogastronomica tutta da scoprire l’ha resa “città creativa per la cucina” grazie alle prelibatezze presenti sul territorio.
In qualsiasi ristorante tipico di Bergamo troverete i casoncelli, il piatto con il classico raviolo bergamasco dalla forma allungata, ripieno di carne e solitamente condito con burro e salvia; e ovviamente la polenta fatta con farina di mais e farina di grano saraceno, che diventa polenta taragna quando viene aggiunto il Branzi – tipico formaggio della Val Brembana. Senza rubare spazio ai salumi e in particolare al salame di Bergamo, la provincia è terra di alpeggi e greggi, dove nel corso dei secoli si sono affinate le tecniche casearie, tanto che oggi sono ben 9 i formaggi bergamaschi che hanno ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP): con 150 alpeggi attivi, quella bergamasca è al primo posto tra le province in Italia. Tra i formaggi tipici sono rinomati il Branzi, il Bitto, lo Stracchino, l’Agrì di Valtorta, e da poco può fregiarsi del prestigioso marchio anche lo “Strachitunt”, un antichissimo formaggio risalente al 1380 che si è salvato, salendo a fama internazionale, grazie alla tenacia di pochi allevatori e produttori della Val Taleggio. Bergamo è anche la culla della ricetta, nel 1961, del famosissimo gelato alla Stracciatella, che ha preso vita nella storica pasticceria La Marianna in Città Alta.
Vini e Bevande
Considerato una perla della produzione enologica bergamasca, il Moscato di Scanzo è l’unico vino sul territorio bergamasco a vantare la Denominazione di Origine Certificata Garantita (DOCG) più piccola d’Italia per via della sua produzione in un antico vitigno coltivato quasi esclusivamente sulle colline di Scanzorosciate. Un legame col territorio talmente stretto da indicare con il nome del luogo anche la sua varietà di uva. Si tratta di un vino dalla storia antica, risalente ai romani e alle popolazioni di Celti.
A mezz’ora di strada da Bergamo città, situata sotto il Lago d’Iseo, si trova la Franciacorta, la località lombarda più celebre per la sua storia e produzione vinicola. La coltivazione della vite è una costante della Franciacorta fin dall’epoca romana, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e dei suoi terreni. Il nome “Franciacorta” ha un’etimologia incerta con varie storie che ne giustificano l’origine, ma il termine “Cantine Franciacorta” è diventato sinonimo in tutto il mondo del medesimo spumante DOCG prodotto nei numerosi vigneti della zona.
Ultima, non certo per importanza, la zona geografica della DOC Valcalepio che comprende un territorio nell’area collinare a nord-ovest della città di Bergamo e a est dal lago d’Iseo. Oggi, i vini Valcalepio, sono gli astri nascenti nelle migliori enoteche internazionali ma la qualità vitivinicola della zona era già nota a Plinio il Vecchio che racconta come in questo territorio la coltivazione della vite fosse molto sviluppata e di ottimo livello.
Punti di Interesse
Città Alta è protetta dalle Mura Venete, le fortificazioni della Repubblica di Venezia che custodiscono le abitazioni e i monumenti di Bergamo alta dal 1588 e che si snodano per oltre cinque chilometri: un monumento diventato Patrimonio UNESCO dal luglio 2017. Lasciando l’auto a Bergamo “bassa”, caratterizzata da negozi e uffici, è imperdibile una visita all’Accademia Carrara, una delle principali pinacoteche italiane che da oltre duecento anni raccoglie stupende opere d’arte dei migliori pittori arrivando a possederne più di 1.800; dalla parte precisamente opposta dell’omonima piazza si trova la GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea che propone esposizioni molto più attuali. Non si può rinunciare ad una passeggiata lungo il Sentierone, il viale pavimentato che nei secoli scorsi era la stazione delle carrozze trainate da cavalli ed oggi è considerato il salotto bene della città, luogo di rilassante convivialità. Infine, per completare la visita alla parte bassa della città, è d’obbligo una passeggiata nel nuovissimo e moderno smart district di Bergamo: ChorusLife. Il nuovo spazio della città, inaugurato a fine 2024, nato da un piano di rigenerazione urbana che ha convertito un’ex area industriale in un quartiere all’avanguardia con numerosi servizi di vario tipo e una serie di piazze dove rilassarsi e socializzare.
Partendo dalla parte bassa e moderna della città è possibile raggiungere Città Alta a piedi, attraverso le molteplici vie e i numerosi scorlazzini (le tipiche scalinate che da più punti la collegano alla parte bassa della città), o con la funicolare del 1887: una cremagliera a fune che dal centro attraversa la cinta muraria e arriva direttamente in Piazza del Mercato del Fieno. Da qui è possibile passeggiare lungo la principale Via Colleoni, nota anche come Corsaröla, dalla quale si snodano numerose stradine e piccole vie dove è possibile perdersi per scoprire tutte le bellezze nascoste di Bergamo Alta.
La parte alta di Bergamo conta numerosi monumenti, a partire dall’iconica Piazza Vecchia che ospita la Fontana Contarini da poco ristrutturata, la Biblioteca Angelo Maj, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica che i bergamaschi chiamano più semplicemente ‘Campanone’ e che ogni sera alle 22 puntuali scocca 100 colpi a tenere viva la tradizione medievale dell’avviso della chiusura delle quattro porte d’accesso a Città Alta.
Bergamo
Panoramica
Quando si pensa a Bergamo il pensiero corre alla parte più alta, iconica e anche la più antica dell’abitato: Città Alta. Ai suoi piedi è cresciuta la città moderna e operosa che tutti conoscono. Bergamo, che in molti chiamano «Città dei Mille» per via del cospicuo numero di volontari bergamaschi che presero parte alla spedizione guidata da Giuseppe Garibaldi, si trova in territorio pedemontano, laddove l’alta pianura lascia spazio ai primi colli delle Prealpi Bergamasche. Proprio qui nasce l’abitato insediato a metà strada tra i fiumi Brembo e Serio che scendono dalle due principali valli della provincia: rispettivamente la Val Brembana e la Val Seriana.
Gastronomia
La città di Bergamo è un piccolo gioiello caratterizzato da molte eccellenze. Oltre alla storia e all’arte, la città può essere vissuta anche per il piacere del palato: una lunga tradizione enogastronomica tutta da scoprire l’ha resa “città creativa per la cucina” grazie alle prelibatezze presenti sul territorio.
In qualsiasi ristorante tipico di Bergamo troverete i casoncelli, il piatto con il classico raviolo bergamasco dalla forma allungata, ripieno di carne e solitamente condito con burro e salvia; e ovviamente la polenta fatta con farina di mais e farina di grano saraceno, che diventa polenta taragna quando viene aggiunto il Branzi – tipico formaggio della Val Brembana. Senza rubare spazio ai salumi e in particolare al salame di Bergamo, la provincia è terra di alpeggi e greggi, dove nel corso dei secoli si sono affinate le tecniche casearie, tanto che oggi sono ben 9 i formaggi bergamaschi che hanno ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP): con 150 alpeggi attivi, quella bergamasca è al primo posto tra le province in Italia. Tra i formaggi tipici sono rinomati il Branzi, il Bitto, lo Stracchino, l’Agrì di Valtorta, e da poco può fregiarsi del prestigioso marchio anche lo “Strachitunt”, un antichissimo formaggio risalente al 1380 che si è salvato, salendo a fama internazionale, grazie alla tenacia di pochi allevatori e produttori della Val Taleggio. Bergamo è anche la culla della ricetta, nel 1961, del famosissimo gelato alla Stracciatella, che ha preso vita nella storica pasticceria La Marianna in Città Alta.
Vini e Bevande
Considerato una perla della produzione enologica bergamasca, il Moscato di Scanzo è l’unico vino sul territorio bergamasco a vantare la Denominazione di Origine Certificata Garantita (DOCG) più piccola d’Italia per via della sua produzione in un antico vitigno coltivato quasi esclusivamente sulle colline di Scanzorosciate. Un legame col territorio talmente stretto da indicare con il nome del luogo anche la sua varietà di uva. Si tratta di un vino dalla storia antica, risalente ai romani e alle popolazioni di Celti.
A mezz’ora di strada da Bergamo città, situata sotto il Lago d’Iseo, si trova la Franciacorta, la località lombarda più celebre per la sua storia e produzione vinicola. La coltivazione della vite è una costante della Franciacorta fin dall’epoca romana, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e dei suoi terreni. Il nome “Franciacorta” ha un’etimologia incerta con varie storie che ne giustificano l’origine, ma il termine “Cantine Franciacorta” è diventato sinonimo in tutto il mondo del medesimo spumante DOCG prodotto nei numerosi vigneti della zona.
Ultima, non certo per importanza, la zona geografica della DOC Valcalepio che comprende un territorio nell’area collinare a nord-ovest della città di Bergamo e a est dal lago d’Iseo. Oggi, i vini Valcalepio, sono gli astri nascenti nelle migliori enoteche internazionali ma la qualità vitivinicola della zona era già nota a Plinio il Vecchio che racconta come in questo territorio la coltivazione della vite fosse molto sviluppata e di ottimo livello.
Punti di Interesse
Città Alta è protetta dalle Mura Venete, le fortificazioni della Repubblica di Venezia che custodiscono le abitazioni e i monumenti di Bergamo alta dal 1588 e che si snodano per oltre cinque chilometri: un monumento diventato Patrimonio UNESCO dal luglio 2017. Lasciando l’auto a Bergamo “bassa”, caratterizzata da negozi e uffici, è imperdibile una visita all’Accademia Carrara, una delle principali pinacoteche italiane che da oltre duecento anni raccoglie stupende opere d’arte dei migliori pittori arrivando a possederne più di 1.800; dalla parte precisamente opposta dell’omonima piazza si trova la GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea che propone esposizioni molto più attuali. Non si può rinunciare ad una passeggiata lungo il Sentierone, il viale pavimentato che nei secoli scorsi era la stazione delle carrozze trainate da cavalli ed oggi è considerato il salotto bene della città, luogo di rilassante convivialità. Infine, per completare la visita alla parte bassa della città, è d’obbligo una passeggiata nel nuovissimo e moderno smart district di Bergamo: ChorusLife. Il nuovo spazio della città, inaugurato a fine 2024, nato da un piano di rigenerazione urbana che ha convertito un’ex area industriale in un quartiere all’avanguardia con numerosi servizi di vario tipo e una serie di piazze dove rilassarsi e socializzare.
Partendo dalla parte bassa e moderna della città è possibile raggiungere Città Alta a piedi, attraverso le molteplici vie e i numerosi scorlazzini (le tipiche scalinate che da più punti la collegano alla parte bassa della città), o con la funicolare del 1887: una cremagliera a fune che dal centro attraversa la cinta muraria e arriva direttamente in Piazza del Mercato del Fieno. Da qui è possibile passeggiare lungo la principale Via Colleoni, nota anche come Corsaröla, dalla quale si snodano numerose stradine e piccole vie dove è possibile perdersi per scoprire tutte le bellezze nascoste di Bergamo Alta.
La parte alta di Bergamo conta numerosi monumenti, a partire dall’iconica Piazza Vecchia che ospita la Fontana Contarini da poco ristrutturata, la Biblioteca Angelo Maj, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica che i bergamaschi chiamano più semplicemente ‘Campanone’ e che ogni sera alle 22 puntuali scocca 100 colpi a tenere viva la tradizione medievale dell’avviso della chiusura delle quattro porte d’accesso a Città Alta.