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Martedì 8
Luglio 2025

122 km
Dislivello 1400 mt

Tudor Partenza tra

G ::

Vezza d’Oglio -

Trento

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Prima volata del Giro. Partenza impegnativa con la scalata del Passo del Tonale (Cima Alfonsina Strada) seguito però dalla lunghissima discesa che attraversa la Val di Sole e dalla Val di Non. Dopo Mezzolombardo la corsa prosegue tra i vigneti con lievi ondulazioni fino all’attraversamento dell’Adige dove punta sull’arrivo di Trento.
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Ultimi chilometri pianeggianti dentro l’abitato di Trento su strade ampie con alcune curve e alcune rotatorie. Rettilineo finale di 350 m su asfalto.

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Vezza d'Oglio

Panoramica

Vezza d’Oglio fa parte della vallata alpina che i Camuni popolarono nella preistoria, la Valle Camonica. La Valle venne conquistata dai Romani solo nel 16 a.C. con l’Imperatore Augusto; della loro presenza sono rimaste tracce nelle Vicinie di Grano e di Tù.
Nel VI secolo calarono i Longobardi e nel 774 le truppe di Carlo Magno; costui donò molti territori della zona ai monaci di Tours; infatti, in questo periodo si colloca proprio la fondazione dell’antica Chiesa di San Martino. Intorno al 1300 iniziò l’epopea dei Federici, potente famiglia che, sparsa in tutta la Valle, si stabilì anche a Vezza; di essa rimangono l’antico palazzo gentilizio posto a fianco della Parrocchiale, in cui sono visibili il portale in arenaria rossa con lo stemma nobiliare, ed i resti dell’antica torre medievale. I Federici dominarono l’intera Valle fino a quando i membri della famiglia non entrarono in conflitto fra di loro. Nella storia più recente, ovvero nel periodo della IIIª Guerra d’Indipendenza, si inserisce il combattimento di Vezza d’Oglio del 4 Luglio 1866 dove, un reggimento di volontari garibaldini unito ad uno di bersaglieri, si contrappose e affermò il proprio valore sugli austriaci; venne eretto un monumento commemorativo nella piazza principale del paese, denominata appunto “IV Luglio 1866” e un ossario al cimitero.
Altre battaglie che hanno visto il paese protagonista hanno lasciato i segni di antiche e più recenti fortificazioni; quelle del promontorio detto “il Castellino” e quelle della seconda linea di difesa avanzata della Iª Guerra Mondiale, presso la Cima Rovaia.

Vezza d’Oglio oggi è una piacevole località turistica dell’Alta Valle Camonica collocata in una posizione del tutto invidiabile, incastonata alla confluenza di due valli laterali che fanno da cornice al paese, Val Paghera nel Parco Regionale dell’Adamello e Val Grande nel Parco Nazionale dello Stelvio. Regala un incantevole e incomparabile panorama capace di sorprendere.

In ogni periodo dell’anno è infatti possibile miscelare allo svago e al divertimento il riposo e la tranquillità, rigenerando corpo e mente a contatto con una natura ancora incontaminata. La vicinanza alla nota località turistica di Ponte di Legno, oltre agli imperdibili passi alpini del Tonale, Gavia, Mortirolo, Aprica e Stelvio, rendono l’abitato punto strategico di partenza per svariate gite ed escursioni.

Gastronomia

Vezza d’Oglio vanta una ricca tradizione culinaria legata al territorio e ai suoi prodotti. Tra i piatti tipici:

  • Casonsei (Casoncelli): Sono un caposaldo della gastronomia locale. Si tratta di pasta fresca all’uovo ripiena, con una ricetta che varia leggermente a seconda della zona. Nella Val Camonica, il ripieno è spesso a base di salsiccia, carne, erbette, patate, porro e altri ingredienti. Vengono tradizionalmente conditi con burro fuso e formaggio grattugiato, ma a volte si aggiunge anche pancetta soffritta nel burro o salvia per dare profumo. A Vezza d’Oglio è famosa la “Casonselada”, in occasione della sagra di San Martino l’11 novembre di ogni anno, un evento dedicato all’assaggio di questo gustoso piatto.
  • Bossolà: Questa soffice ciambella è un dolce tipico delle festività natalizie, ma è talmente apprezzata che viene preparata anche durante tutto l’anno. Gli ingredienti base sono farina, zucchero, burro, uova, lievito e scorza di limone. Viene impastata e cotta a forma di ciambella. È un dolce che si tramanda di generazione in generazione.
  • Spongada: È una focaccia dolce tipica della Valle Camonica, tradizionalmente preparata nel periodo dell’epifania e anche pasquale, ma ormai cucinata tutto l’anno. È fatta con ingredienti semplici come farina, uova, burro e zucchero. Spesso viene cotta nel forno a legna, sfruttando il calore residuo della cottura del pane. La sua superficie è ricoperta di zucchero e talvolta albume montato o marmellata. Un abbinamento particolare, ma apprezzato, è con una fetta di salame o altri insaccati.
  • Salumi e formaggi: La produzione di salumi artigianali è molto radicata a Vezza d’Oglio. Diverse macellerie locali si dedicano alla lavorazione della carne bovina, suina e anche della selvaggina producendo insaccati freschi e stagionati come pancette, salami e soppresse. La tradizionale lavorazione della carne del maiale, fatta in casa, nel periodo invernale, è un esempio di attività che mantiene viva l’antica tradizione norcina, con prodotti che seguono ricette e procedure locali tramandate di padre in figlio.

Anche i prodotti caseari costituiscono un ambito di eccellenza locale che si affianca ai salumi nei momenti tipici di convivialità e che rendono riconoscibile la tipicità gastronomica del paese. In essi è possibile ravvisare i profumi e gli aromi dei pascoli alpini.

Salumi e formaggi accompagnano spesso la polenta, alimento rustico a base di farina di mais, che vivacizza le tavole delle terre alte.

  • Miele e frutti di bosco: tocco delizioso e apprezzato, su dolci e non solo, è il miele millefiori o di rododendro, di produzione locale o in alternativa marmellate a base di frutti di bosco o bacche fresche.
  • Pane di segale: Il pane di segale è un prodotto tradizionale del territorio, spesso preparato con farine locali e lievito madre e cotto nel forno a legna. A Vezza d’Oglio, così come in altre zone alpine, si possono trovare diverse panetterie che offrono pane genuino e saporito, spesso con varianti che includono altri cereali o uvetta e altri ingredienti, dolci e salati. È un alimento dalle origini millenarie, apprezzato per le sue proprietà nutritive. E’ ormai tradizione, a metà ottobre, riscoprirne sapore e virtù in occasione della festa “Lo Pan Ner” che apre a visitatori gli antichi forni.
  • La “Torta di patate di Vezza d’Oglio” è un esempio perfetto di come la cucina tradizionale sappia valorizzare ingredienti semplici per creare piatti ricchi di storia e sapore.

È un piatto tradizionale tipico di tutta la Valle Camonica. Come molte ricette popolari e rustiche, esistono diverse varianti, spesso legate alle tradizioni familiari di ogni zona.

Si basa principalmente su patate, spesso formaggio grattugiato, come il Grana Padano, uova e spezie. Alcune varianti includono lardo o pancetta, cipolla, concentrato di pomodoro, prezzemolo o porri.

È una torta che si distingue per il suo gusto ricco e casereccio, che può variare dal più dolce al più sapido, a seconda degli ingredienti dell’impasto.

Tradizionalmente era un piatto riservato alle occasioni importanti, talvolta servito quasi come “dolce” a fine pasto per la sua ricchezza, accompagnata con latte fresco appena munto. Oggi è apprezzata come antipasto, merenda, aperitivo o piatto unico.

Punti di Interesse

  • CICLOVIA DELL’OGLIO-ADAMELLO ADVENTURE

La ciclovia dell’Oglio è un percorso ciclabile lungo circa 280 km che segue il corso del fiume Oglio dalla sua sorgente al Passo del Tonale fino alla foce nel fiume Po, attraversando le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. È stata insignita del premio Italian Green Road Award come “ciclabile più bella d’Italia” nel 2019.

Vezza d’Oglio si trova nel tratto iniziale della Ciclovia dell’Oglio nella parte alta della Valle Camonica. Da Ponte di Legno a Edolo, la ciclabile si snoda per circa 22 km lungo il fiume Oglio, con un dislivello modesto, rendendola ideale per famiglie con bambini. Un percorso asfaltato e chiuso al traffico veicolare, un quadro vivente fatto di montagne, torrenti, aree protette, boschi, campi, borghi antichi e insediamenti di uomini che da tempo immemore hanno eletto a loro casa questi luoghi.

  • Adamello Adventure a Vezza d’Oglio

L’Adamello Adventure è un parco avventura situato a Vezza d’Oglio, all’interno di un suggestivo bosco di abeti rossi, immerso nella natura incontaminata del Parco Regionale dell’ Adamello.

È lambito dal corso del fiume Oglio e dallo snodarsi della Ciclovia.

Il parco è caratterizzato da percorsi di abilità che si sviluppano tra tronchi, passerelle di legno, corde, salti nel vuoto e ponti tibetani che collegano un albero all’altro; utilizza un sistema di linea vita continua per garantire la massima sicurezza e offre nove percorsi di diversa difficoltà, che raggiungono un’altezza di 18 m, adatti a tutte le età, altezze e livelli di esperienza.

Divertimento e adrenalina a non finire assicurati!

 

  • VALGRANDE -BRAMITO-RODODENDRI-TREKKING

La Val Grande di Vezza d’Oglio è una delle valli alpine più affascinanti e naturalisticamente ricche della Valle Camonica, nonché una delle più estese valli laterali del Parco Nazionale dello Stelvio.

È una valle laterale settentrionale della Val Camonica, percorsa dal torrente Grande che sfocia nell’Oglio. L’imbocco della valle è a circa 1100 metri di quota, in corrispondenza del paese di Vezza d’Oglio, mentre la sua testata è data dalla Punta di Pietra Rossa a 3212 m s.l.m.

È per gran parte pianeggiante e facilmente raggiungibile. È possibile accedere alla valle anche in automobile, previa autorizzazione comunale e dallo scorso autunno anche attraverso un servizio di bus navetta, soprattutto durante periodi di alta affluenza turistica per eventi naturalistici come il bramito dei cervi.

La Val Grande è rinomata per la sua ricchezza di fauna selvatica, in particolare grandi ungulati come cervi, camosci e stambecchi. Quasi tutta la valle rientra nel Parco Nazionale dello Stelvio, garantendo un elevato livello di protezione ambientale.

Offre numerosi sentieri escursionistici e percorsi per mountain bike, adatti a diversi livelli di difficoltà. Tra i punti di interesse si trovano la chiesetta di Carèt (1725 m s.l.m.), la Malga Valgrande (1785 m s.l.m.) e il Bivacco Saverio Occhi (2047 m s.l.m.), che offre un punto di arrivo per escursioni più lunghe.

La Val Grande è inoltre uno dei luoghi privilegiati per assistere al fenomeno del bramito dei cervi che durante la stagione degli amori, tra i mesi di settembre e ottobre, fa risuonare boschi e pendii con i suoi potenti richiami.

Ascoltare il bramito dei cervi in natura è un’esperienza emozionante e suggestiva.

Un altro spettacolo naturale che rende la Val Grande di Vezza d’Oglio un luogo incantevole, è la fioritura dei rododendri. I rododendri sono piante tipiche dell’ambiente alpino e subalpino, e possono essere ammirati lungo i sentieri e nei pascoli. I pendii e le conche si ricoprono di queste splendide fioriture; fioriscono generalmente tra la fine di maggio e giugno. Questo periodo trasforma le montagne in un mare di colori vivaci, dal rosa intenso al viola, creando paesaggi mozzafiato.

 

  • CIMA ROVAIA -CAMMINAMENTI

La Cima Rovaia è una vetta di grande interesse storico e paesaggistico situata nelle Alpi dell’Adamello-Presanella, nel territorio di Vezza d’Oglio. Rappresenta un punto panoramico eccezionale sulla Valle Camonica e sulle imponenti cime circostanti del Gruppo dell’Adamello.

Cima Rovaia è stata un punto strategico fondamentale durante la Prima Guerra Mondiale. Qui si trovava una parte della linea difensiva italiana contro le truppe austro-ungariche, nell’ambito di quella che è conosciuta come la “Guerra Bianca”, per le altitudini e le condizioni climatiche estreme in cui si combatteva. Per questo motivo, la zona è disseminata di testimonianze e manufatti bellici ancora visibili e ben conservati.

Dalla cima si gode di una vista mozzafiato che spazia sull’intera Valle Camonica, sul Corno Baitone, sull’Adamello e su altre vette maestose. L’ambiente circostante, parte del Parco Naturale dell’Adamello, è ricco di flora alpina, con la possibilità di avvistare fauna selvatica come marmotte, camosci e persino l’aquila reale.

Percorrendo i sentieri di Cima Rovaia, si ha modo di esplorare:

Trincee: fossati scavati nel terreno o nella roccia, spesso rinforzati con muri a secco, che offrivano riparo ai soldati.

Camminamenti: percorsi, a volte lastricati o rinforzati, che collegavano le varie posizioni difensive.

Postazioni: piazzole per mitragliatrici, artiglieria o punti di osservazione, realizzate in pietra o cemento. In particolare, attorno alla Cima Rovaia, si trovano ventidue postazioni circolari per fucilieri e mitragliatrici, uniche nel loro genere per la linea di sbarramento di Vezza d’Oglio.

Gallerie: cunicoli sotterranei, a volte estesi, utilizzati come rifugi, depositi o vie di spostamento segrete.

Resti di baraccamenti: ruderi delle strutture dove alloggiavano i soldati.

La peculiarità di queste costruzioni è l’utilizzo sapiente di pietre scistose locali, di colore ruggine, che hanno permesso un’integrazione quasi perfetta delle opere umane con l’ambiente circostante. Molte di queste strutture sono state oggetto di restauro e valorizzazione da parte del Parco Nazionale dello Stelvio, rendendole sicure e accessibili, spesso corredate da pannelli informativi che ne spiegano la storia e l’utilizzo.

 

  • VIA CAROLINGIA-SAN CLEMENTE

La Via Carolingia è un percorso che ripercorre le orme di Carlo Magno in Valle Camonica.

Si sviluppa per circa 100 km, partendo da Lovere sul Lago d’Iseo e terminando a Ponte di Legno, vicino al Passo del Tonale. Si collega con la Via Valeriana e la Ciclovia Karolingia.

Lungo il percorso si trovano chiese erette per celebrare le vittorie di Carlo Magno e legate all’economia e alla storia culturale delle zone attraversate, tra cui la chiesa di San Clemente a Vezza d’Oglio.

La Chiesa di San Clemente, situata in una posizione suggestiva e dominante nel Comune di Vezza d’Oglio, è un vero gioiello storico e architettonico della Valle Camonica.

Si ritiene che le sue origini risalgano al XII secolo, anche se alcune fonti suggeriscono fondazioni ancora più antiche, forse di epoca longobarda o addirittura carolingia, data la sua posizione lungo antiche vie di comunicazione. Nacque come eremo e ospizio per i pellegrini. La sua posizione strategica lungo l’antica Via Valeriana, l’importante arteria di comunicazione che attraversava la Valle Camonica, la rendeva un punto di riferimento fondamentale per viandanti, commercianti e pellegrini diretti verso i passi alpini, come il Tonale, o provenienti da essi.

Sebbene le sue radici siano medievali, la chiesa ha subito un’importante ristrutturazione nel 1585. Questo intervento le ha conferito l’aspetto attuale, che mescola elementi romanici originali con modifiche successive, tipiche dell’epoca.

È situata in una posizione elevata e panoramica che domina la Valle Camonica, offrendo viste spettacolari sui monti circostanti e sul fondovalle. Questo la rende non solo un luogo di culto ma anche un punto di osservazione privilegiato.

Per la comunità di Vezza d’Oglio, la Chiesa di San Clemente non è solo un edificio religioso, ma un simbolo forte della loro storia e identità. Rappresenta un legame tangibile con il passato, con le tradizioni locali e con la profonda spiritualità alpina.

La seconda domenica di agosto, il gruppo Alpini di Vezza d’Oglio organizza una festa tradizionale presso la chiesa. Questo evento attira molte persone, sia residenti che turisti, e include solitamente una messa all’aperto, momenti di convivialità e celebrazioni che rinsaldano il legame della comunità con questo luogo sacro e storico.

Trento

Panoramica

Situata nel cuore del Trentino, Trento è una città alpina che unisce la maestosità delle montagne alla ricchezza culturale di un centro dalla storia millenaria. Sede del Concilio dal 1545 al 1563 che segnò la storia della Chiesa, affascina per il suo equilibrio tra eredità rinascimentale e visione contemporanea. Il Castello del Buonconsiglio, il MUSE – Museo delle Scienze, i diversi siti culturali e archeologici che ne raccontano le origini romane, le piazze affrescate e i palazzi storici raccontano una città colta, dinamica e profondamente connessa al territorio. Trento è anche sinonimo di qualità della vita, grazie a un approccio attento alla sostenibilità ambientale e alla cura degli spazi pubblici, della mobilità e del paesaggio urbano. Cultura e natura si incontrano in un binomio armonioso: Trento è il palcoscenico ideale per eventi di risonanza internazionale come il Trento Film Festival, il Festival dell’Economia e il Festival dello Sport. Non mancano le tradizioni popolari come le Feste Vigiliane, né l’incanto del periodo natalizio con il celebre Mercatino di Natale e “Trento Città del Natale”. Trento è anche porta d’accesso alle valli alpine e punto di partenza per esperienze outdoor tra ciclabili, sentieri e sport in quota. Si può pedalare dolcemente lungo l’Adige tra vigneti e frutteti o affrontare le grandi salite del Trentino, come la mitica Charly Gaul fino al Monte Bondone. Oltre 50 km di percorsi tra verde e centro urbano offrono infinite possibilità per gli amanti del trekking, delle passeggiate e delle due ruote. Grazie al nuovo progetto della “Bicipolitana”, che mappa in modo capillare la mobilità ciclabile, è possibile attraversare in bici anche il centro storico, connettendosi facilmente ai percorsi che si estendono verso la natura. A pochi passi dalla città, il Monte Bondone e l’Altopiano di Piné completano l’offerta outdoor con scenari unici da esplorare a piedi o in bicicletta. Trento non si visita soltanto: si respira, si attraversa, si vive.

Gastronomia

L’enogastronomia del territorio di Trento è espressione autentica della cultura alpina e della biodiversità montana. Incastonata tra vallate, colline e vette dolomitiche, la città e i suoi dintorni vantano una lunga tradizione agroalimentare che unisce sapienza contadina, innovazione e forte legame con la terra. La cucina trentina è un racconto fatto di stagionalità, ingredienti genuini e ricette che parlano di montagna, di boschi, di fienili e masi. Uno dei protagonisti assoluti della tavola trentina è il Trentodoc, lo spumante metodo classico, prodotto con uve coltivate in altitudine e affinato lentamente nelle cantine scavate nella roccia. Dorato, brioso e intenso, il Trentodoc nasce dal lavoro appassionato di enologi e viticoltori che credono nella forza identitaria delle “bollicine di montagna”, oggi simbolo della vitivinicoltura trentina nel mondo. Trento e le sue colline, insieme ai vicini paesi di Aldeno, Cimone e Garniga Terme, raccontano storie di famiglie radicate nella terra, esempi virtuosi di cooperazione tra produttori e cantine. A questi si affiancano i grandi vini rossi e bianchi, frutto di una viticoltura attenta al microclima e all’altitudine, e la grappa trentina, limpida ed essenziale, ottenuta da vinacce selezionate con metodi tradizionali. Ma accanto al vino, la gastronomia locale offre un ricco patrimonio di sapori. I salumi, come la luganega trentina, lo speck e la carne salada, raccontano saperi antichi di conservazione e stagionatura, mentre i formaggi di malga, come il Vezzena, il Puzzone di Moena DOP o il Trentingrana, custodiscono la fragranza dei pascoli alpini. Sono prodotti che si ritrovano nelle tavole di ristoranti e rifugi, valorizzati in piatti che abbracciano tradizione e creatività. Tra le ricette simbolo del territorio non mancano i canederli, gnocchi di pane serviti in brodo o con burro fuso, le zuppe d’orzo, le torte salate di verdura, il tortèl di patate e la polenta, regina delle cucine contadine. Nei mesi più freddi, piatti come lo stinco al forno, il gulasch trentino, il Tonco de Pontesel o la carne salada e fasoi scaldano il corpo e raccontano la convivialità delle stagioni di montagna. Non meno importante il comparto dolciario: lo strudel di mele, le frittelle di mela, il zelten a base di frutta secca, lo strauben e le torte di grano saraceno rappresentano una tradizione dolce legata a momenti familiari e festività, dove la semplicità degli ingredienti incontra la memoria. Trento è anche il luogo dove enogastronomia e cultura si intrecciano in occasione di eventi e festival che celebrano i prodotti del territorio. Il Mercatino di Natale di Trento, per un viaggio tra profumi e sapori della tradizione, e le rassegne enogastronomiche raccontano un territorio che ama condividere e valorizzare il proprio saper fare. In molte aziende agricole e cantine è possibile partecipare a degustazioni guidate, visitare le vigne, assistere alla lavorazione dei prodotti e immergersi in un’esperienza sensoriale autentica. La sostenibilità è un valore centrale: molte produzioni sono biologiche o a filiera corta, con un’attenzione crescente verso il rispetto del territorio, la tutela delle biodiversità e la valorizzazione delle piccole realtà produttive. L’enogastronomia a Trento è più di una proposta culinaria: è un linguaggio che racconta identità, paesaggio, memoria e innovazione. È un invito a conoscere il territorio attraverso il gusto, la lentezza e la convivialità.

Punti di Interesse

Trento è una città che si racconta attraverso le sue architetture, i suoi musei e i luoghi della memoria che dialogano con il presente. Il centro storico, elegante e raccolto, custodisce un patrimonio straordinario dove ogni angolo rivela tesori culturali e artistici. A dominare la scena è il Castello del Buonconsiglio, uno dei complessi monumentali più affascinanti del nord Italia, antica residenza dei principi vescovi. Le sue torri, i cicli affrescati come quello dei Mesi di Torre dell’Aquila, e le sale musealizzate offrono un viaggio nel tempo, dall’epoca medievale al Rinascimento. A pochi passi, la Cattedrale di San Vigilio, cuore spirituale della città, custodisce nel sottosuolo la Basilica paleocristiana, preziosa testimonianza delle origini cristiane. Sempre in centro, lo Spazio Archeologico Sotterraneo della Tridentum romana e la Villa Romana di Orfeo svelano i resti dell’antica città con strade, domus, botteghe e mosaici perfettamente conservati. Accanto alla storia sacra e romana, Trento ospita importanti istituzioni culturali. Il Museo Diocesano Tridentino, nel Palazzo Pretorio, raccoglie una delle più importanti collezioni d’arte sacra delle Alpi. La Galleria Civica di Trento – Mart propone mostre temporanee dedicate ai linguaggi del contemporaneo, mentre le suggestive Gallerie di Piedicastello, due ex tunnel riconvertiti in spazi multimediali, ospitano installazioni ed esposizioni che raccontano la memoria collettiva del territorio. Simbolo della Trento più innovativa è il MUSE – Museo delle Scienze, firmato da Renzo Piano: un museo dinamico e interattivo, dove sostenibilità, natura e ricerca scientifica si intrecciano in un percorso coinvolgente per tutte le età. Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, infine, ospita una collezione unica di velivoli storici e racconta l’epopea del volo italiano. Al di là del centro storico, il territorio che abbraccia Trento amplifica la ricchezza dell’esperienza del visitatore. Il Monte Bondone, conosciuto come “la montagna di Trento”, è un vero paradiso per chi ama l’attività all’aria aperta. D’estate offre decine di chilometri di sentieri tra pascoli, boschi e viste panoramiche mozzafiato sulle Dolomiti di Brenta. Il Giardino Botanico Alpino delle Viote, tra i più alti d’Europa, ospita oltre mille specie alpine e racconta la biodiversità del paesaggio montano. In inverno, il Monte Bondone si trasforma in un paradiso per gli amanti dello sci e dell’outdoor con oltre 20km di piste ampie e soleggiate, 35 km di piste per lo sci nordico, uno snow-tubing per le famiglie e itinerari per le ciaspole. Per i ciclisti, il Monte Bondone è leggenda: la salita dedicata a Charly Gaul, che parte proprio da Trento, è una delle più iconiche del ciclismo italiano. Spostandosi ad est, l’Altopiano di Piné regala atmosfere più intime e rilassanti. I laghi di Serraia e delle Piazze, incastonati tra abeti e larici, sono meta ideale per escursioni rigeneranti, giornate in bicicletta o in pedalò, bagni estivi e momenti di tranquillità nella natura. Il territorio offre anche percorsi culturali, aree attrezzate per famiglie, sentieri accessibili e iniziative di valorizzazione del paesaggio. L’ altopiano di Piné è un luogo dove il tempo rallenta e si ritrova il piacere delle piccole cose: una camminata attorno al lago, un tuffo nell’acqua fresca, una pausa tra i riflessi del cielo. Tra passato e futuro, arte e natura, Trento e il suo territorio offrono una straordinaria varietà di esperienze che si combinano in un equilibrio raro e prezioso.

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