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    Gente da classiche, due tappe per voi

    15/01/2024

    La parte centrale del percorso del Giro d’Italia Women 2024 dovrebbe garantire spettacolo in quelle tappe che spesso vengono considerate transitorie solo sulla carta. La quarta e la sesta frazione saranno terreno di caccia per passiste-scalatrici o, se preferite, per le atlete da classiche, senza tralasciare le leader che lotteranno per la generale.

    Occasione per le attaccanti

    La prima delle due occasioni si presenterà mercoledì 10 luglio con la Imola-Urbino di 133 chilometri. Dopo più di metà tappa disputata nelle pianure romagnole, in uscita dalla provincia di Rimini si comincia a salire e scendere fino al traguardo. Il dislivello di 1500 metri infatti è concentrato negli ultimi cinquanta chilometri di gara, in cui sono presenti i tre “gpm” di giornata di media difficoltà.

    Immaginando una possibile fuga iniziale, anche numerosa, l’ascesa di San Marino (prima delle tre ed unico sconfinamento estero della Corsa Rosa) potrebbe essere un trampolino di lancio per le ragazze più audaci e più adatte a quel profilo altimetrico. Dopo lo scollinamento di Monte Osteriaccia a quota 615 metri, ci si dirigerà ad Urbino attraversando le colline del Montefeltro. La strada che porta all’arrivo sale in maniera regolare: 10,5 chilometri al 3% di pendenza media con qualche punto più duro in vista del centro del paese. A sei chilometri dal traguardo previsto anche uno sprint intermedio (a Gadana) che potrebbe dare indicazioni per il finale.

    Niente pianura

    Quarantotto ore più tardi spazio per la sesta tappa che si preannuncia particolarmente ardua prima delle montagne degli ultimi due giorni. La San Benedetto del Tronto-Chieti somiglia tanto ad una frazione della Tirreno-Adriatico: 155 chilometri (la più lunga del Giro Women) con 2000 metri di dislivello e molte altre insidie altimetriche nascoste nel profilo. Sarà la tipica giornata da “mangia e e bevi” che verrà vissuta in modo attento da chi curerà la generale ed in maniera scoppiettante invece da chi cercherà la gloria parziale, magari andando in avanscoperta da lontano con un gruppetto.

    A Teramo ci sarà lo sprint intermedio dopo poco meno di cinquanta chilometri di gara, poi Cermignano, Penne e il traguardo di Chieti ospiteranno i tre “gpm” di giornata (solo uno di seconda categoria). Nel finale si affronteranno le ultime rampe in doppia cifra di pendenza e non è escluso che si possa assistere ad arrivo solitario delle atlete più coraggiose e, a quel punto del Giro, più in condizione.

    Spazio ai pronostici

    I tracciati di queste due tappe sembrano essere disegnate per le caratteristiche di gente da classiche come Kopecky e Vos. La campionessa del mondo della SD-Worx sta vivendo il migliore momento della carriera e cercherà di arricchire il già ricco palmares bissando il suo unico successo al Giro femminile datato settembre 2020 (a Maddaloni) quando era ancora un interessante prospetto. L’eterna olandese della Visma | Lease a Bike invece vorrà riscattarsi da un 2023 un po’ avaro di soddisfazioni e chiuso anzitempo per un’operazione all’arteria iliaca, mettendo nel mirino la vittoria di tappa numero 33 alla Corsa Rosa.

    Confidando che le capitane della generale saranno davanti in entrambe le tappe, ma tenendole in considerazione tuttavia per quelle di montagne, la lista di altre possibili protagoniste è piuttosto lunga. Tra le straniere da tenere d’occhio Lippert (cresciuta in modo esponenziale e vincitrice di una tappa al Tour 2023), Reusser, (due tappe al Tour negli ultimi due anni), Chabbey, Kerbaol, Jaskulka, Ludwig, Brown, Cordon-Ragot, Deignan (tre podi di tappa al Giro), Van Anrooij, Cadzow, Koster, Mackaij, Karlijn Swinkels, Berteau, Faulkner (due tappe nel 2022). Tante anche le italiane (alcune giovani) che potrebbero trovarsi nelle prime posizioni nei finali. Quelle più indicate sono sicuramente Persico (quattro top five al Giro in frazioni del genere) e Paladin (anche per lei tanti piazzamenti nei cinque), poi in ordine sparso inseriamo Masetti, Arzuffi, Zanardi, Marturano, Pirrone, Ragusa, Ciabocco, Barale, Gasparrini e Silvestri.

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